“So che il mio redentore è vivo e che, l’ultimo giorno, io risorgerò dalla terra” (Gb 19,25). Sono le parole che sgorgano dalla fede di Giobbe, uomo giusto e non ancora raggiunto dalla rivelazione cristiana, e che San Gregorio Magno commenta con forza: «Chiunque dispera che si possa verificare in sé la potenza della risurrezione, arrossisca di fronte alle parole di Giobbe […]. Egli credeva nella propria risurrezione solo nella speranza che quella del Signore Gesù sarebbe avvenuta» (Moralia, XIV, 70.76). Quanto più, dunque, noi – illuminati dalla Risurrezione del Signore – siamo chiamati a vivere nella speranza e nella certezza della vita nuova.
Chiarissimi Professori e carissimi Studenti,
la Pasqua è sempre un tempo di grazia e di svolta. Ogni anno ci sorprende con la promessa di un cambiamento autentico: quello della Salvezza, che ci plasma interiormente e ci fa nuovi, se ci lasciamo toccare dalla luce del Risorto.
Con fraterna stima, auguro a ciascuno di voi e alle vostre famiglie una Santa Pasqua di Risurrezione. Il Signore, vivente per sempre, ci conceda di camminare insieme in questo anno di grazia della speranza con lo stesso dinamismo pasquale: attraversando ciò che passa, per abbracciare ciò che resta, per il bene della Chiesa e nella fedeltà alla nostra vocazione.
Il Risorto vi benedica,
don Alessandro Cossu